The 'Nine Dash Line' in the South Sea between marine biodiversity and geopolitical changes in Southeast Asia
Il Mar Meridionale è un teatro di dispute territoriali, dove la competizione per il controllo delle risorse marittime si lega indissolubilmente alla sovranità sulle formazioni insulari dell'area e le loro acque circostanti. La Repubblica Popolare Cinese (RPC) rivendica l'80% del Mar Meridionale attraverso la cosiddetta "Linea dei nove tratti", una delimitazione marittima tracciata dal governo che si sovrappone alle zone economiche esclusive di Vietnam, Filippine, Malaysia, Brunei e Indonesia. Questi Paesi contestano le pretese cinesi e rivendicano il loro diritto a esercitare la propria sovranità marittima secondo quanto stabilito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), alimentando così una disputa complessa e persistente. Uno degli aspetti più critici della disputa riguarda l'accesso alle risorse ittiche. Il Mar Meridionale è una delle zone più ricche di biodiversità marina e rappresenta una fonte primaria di sostentamento economico per milioni di persone nei Paesi rivieraschi dell'area. Tuttavia, la crescente competizione per lo sfruttamento delle risorse ha portato alla sovrapesca e alla diffusione della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (pesca INN). In questo contesto, gli scontri in mare tra le imbarcazioni cinesi e i pescherecci degli altri Paesi del Sud-est asiatico coinvolti nella disputa sono diventati sempre più frequenti. Inoltre, la costruzione di isole artificiali nel Mar Meridionale da parte della RPC ha causato un vero ecocidio. I massicci lavori di bonifica, per trasformare alcuni atolli naturali in avamposti militari strategici, hanno distrutto le barriere coralline e gli habitat marini nelle acque circostanti le Isole Spratly e le Isole Paracelso. In questa cornice, i Paesi ASEAN e RPC portano avanti una fragile cooperazione multilaterale su diversi fronti. Le due parti sono impegnate da anni nei negoziati per un Codice di condotta nel Mar Meridionale, mentre sul fronte ambientale sono attivi diversi piani di cooperazione per la gestione sostenibile delle risorse marine e la protezione della biodiversità
The South Sea is a theater of territorial disputes, where competition for control over maritime resources is inextricably linked to sovereignty over the region’s insular formations and their surrounding waters. The People's Republic of China (PRC) claims 80% of the South Sea through the so-called "Nine-Dash Line," a maritime delimitation drawn by the government that overlaps with the exclusive economic zones of Vietnam, the Philippines, Malaysia, Brunei, and Indonesia. These countries contest PRC's claims and assert their right to exercise maritime sovereignty in accordance with the United Nations Convention on the Law of the Sea (UNCLOS), fueling a complex and persistent dispute. One of the most critical aspects of the conflict concerns access to fishery resources. The South Sea is one of the most biodiverse marine regions and serves as a primary economic livelihood for millions of people in the coastal nations of the area. However, increasing competition for resource exploitation has led to overfishing and the spread of illegal, unreported, and unregulated (IUU) fishing. Within this dynamic, maritime confrontations between Chinese vessels and fishing boats from other Southeast Asian nations involved in the dispute have become increasingly frequent. Moreover, the PRC’s construction of artificial islands in the South Sea has caused a veritable ecocide. Massive land reclamation projects, aimed at transforming natural atolls into strategic military outposts, have devastated coral reefs and marine habitats in the waters surrounding the Spratly and Paracel Islands. Against this backdrop, ASEAN countries and the PRC maintain a fragile multilateral cooperation on multiple fronts. The two sides have been engaged for years in negotiations for a Code of Conduct in the South Sea, while on the environmental front, various cooperation plans are in place to ensure the sustainable management of marine resources and the protection of biodiversity.