The right to anonymity of the birthing mother: scope and limits
La tesi offre un’analisi approfondita del diritto della partoriente all’anonimato, un tema di grande rilevanza giuridica, sociale ed etica, che ha suscitato nel tempo un ampio dibattito a livello normativo e giurisprudenziale. Lo studio esamina l’evoluzione storica e normativa di tale diritto, seguendone lo sviluppo dalle sue origini fino alla configurazione attuale nel panorama legislativo italiano. L’analisi si concentra in particolare sul bilanciamento tra due interessi apparentemente in conflitto: il diritto della madre alla tutela e al mantenimento dell'anonimo e il diritto del figlio a conoscere le proprie origini e la propria identità. Attraverso questa prospettiva, la ricerca mette in evidenza le tensioni, i dilemmi e le interpretazioni in evoluzione che caratterizzano l’applicazione di questa disposizione giuridica. La ricerca sul campo, condotta presso l’Ufficio di Pubblica Tutela della Città Metropolitana di Torino, ha consentito di osservare da vicino le pratiche adottate dai tribunali per i minorenni in Italia per interpellare le madri biologiche in anonimato. Attraverso un questionario strutturato, sono stati analizzati i modelli operativi e le differenze regionali nell’applicazione delle procedure d'interpello relative all’anonimato. Questi dati, confrontati con la normativa vigente, hanno permesso di individuare criticità e buone prassi, fornendo una visione d’insieme utile per comprendere la complessità del tema. La tesi affronta anche le procedure operative legate alla gestione delle cosiddette “buste chiuse,” un sistema ideato per garantire l’anonimato della madre consentendo al contempo una revisione giudiziaria futura. Questo meccanismo viene analizzato criticamente alla luce della sua efficacia e della sua applicazione non uniforme nei diversi contesti giurisdizionali, con particolare attenzione alle disparità regionali e alle loro implicazioni per madri e figli. Viene inoltre valutata la coerenza di tali pratiche rispetto alle linee guida internazionali e alle esigenze delle parti coinvolte. Una parte significativa della tesi è dedicata all’analisi della giurisprudenza e del ruolo che questa ha svolto nel plasmare il dibattito sul parto anonimo. In particolare, viene approfondita non solo la sentenza n. 278 del 2013 della Corte costituzionale, che ha rappresentato un momento di svolta nella regolamentazione del parto anonimo, ma anche le pronunce giurisprudenziali successive che hanno contribuito a definire ulteriormente i limiti e le applicazioni di questo diritto. I risultati dello studio rivelano significative differenze regionali e procedurali nell’applicazione delle indicazioni date dalle pronunce giurisprudenziali in materia di interpello della partoriente anonima. Queste incongruenze sottolineano la necessità di linee guida più chiare e di un approccio uniforme per garantire equità e certezza del diritto a tutte le parti coinvolte. Inoltre, le interviste hanno evidenziato le dimensioni profondamente personali di questa questione, mostrando l’impatto significativo che le decisioni relative all’anonimato e alla divulgazione delle origini possono avere sulla vita delle persone. Infine, la tesi propone una soluzione volta ad armonizzare il quadro legislativo e operativo relativo al parto anonimo in Italia, sottolineando l’importanza di salvaguardare il diritto della madre all’anonimato, affrontando al contempo il legittimo interesse del figlio ad accedere alla propria storia biologica.
The thesis provides an in-depth analysis of the right of mothers to anonymity, a topic of significant legal, social, and ethical relevance that has sparked extensive debate over time at both the legislative and judicial levels. The study examines the historical and normative evolution of this right, tracing its development from its origins to its current configuration within the Italian legal framework. The analysis focuses particularly on the balance between two seemingly conflicting interests: the mother’s right to protect and maintain her anonymity and the child’s right to know their origins and identity. From this perspective, the research highlights the tensions, dilemmas, and evolving interpretations that characterize the application of this legal provision.
The field research, conducted at the Public Protection Office of the Metropolitan City of Turin, allowed for close observation of the practices adopted by juvenile courts in Italy to contact biological mothers who have given birth anonymously. Through a structured questionnaire, operational models and regional differences in the implementation of contact procedures related to anonymity were analyzed. These data, compared with the current legislation, helped identify critical issues and best practices, providing a comprehensive overview of the complexity of the topic.
The thesis also examines the operational procedures related to the management of so-called “sealed envelopes,” a system designed to guarantee the mother’s anonymity while allowing for future judicial review. This mechanism is critically analyzed in terms of its effectiveness and its inconsistent application across different jurisdictions, with particular attention to regional disparities and their implications for both mothers and children. Additionally, the consistency of these practices with international guidelines and the needs of the parties involved is evaluated.
A significant portion of the thesis is dedicated to the analysis of case law and the role it has played in shaping the debate on anonymous birth. In particular, the study explores not only Constitutional Court ruling no. 278 of 2013, which marked a turning point in the regulation of anonymous birth, but also subsequent judicial decisions that have further defined the limits and applications of this right.
The findings of the study reveal substantial regional and procedural differences in the implementation of the guidelines established by case law on the matter of contacting anonymous mothers. These inconsistencies underscore the need for clearer guidelines and a uniform approach to ensure fairness and legal certainty for all parties involved. Furthermore, the interviews highlighted the deeply personal dimensions of this issue, illustrating the significant impact that decisions regarding anonymity and the disclosure of origins can have on individuals' lives.
Finally, the thesis proposes a solution aimed at harmonizing the legislative and operational framework related to anonymous birth in Italy. It emphasizes the importance of safeguarding the mother’s right to self-determination while simultaneously addressing the legitimate interest of the child in accessing their biological history.