Il lavoro di dissertazione ha come oggetto di analisi la condizione
dell'infanzia nell'Italia degli anni Settanta. Particolare
attenzione è stata rivolta all'infanzia abbandonata e disagiata,
partendo dal punto di vista del bambino attraverso i film e
l'inchiesta I bambini e noi di Luigi Comencini.
La ricerca è stata prevalentemente svolta presso la
Bibliomediateca ¿Mario Gromo¿ e la Bibliomediateca Rai Centro
documentazione ¿Dino Villani¿ di Torino. All'interno delle quali è
stato possibile selezionare e visionare il materiale audiovisivo e
cartaceo utilizzato per lo svolgimento del lavoro.
Il lavoro in oggetto si struttura in tre capitoli. Nel primo si è
tentato di dare una chiara immagine della situazione in cui
versavano i bambini nell'Italia di quegli anni prendendo in
considerazione contesti essenziali e imprescindibili, quali la
famiglia, la scuola e il lavoro. Tali tematiche sono state
sviluppate nel corso della tesi evidenziando i cambiamenti e le
caratteristiche principali, quali il disgregamento della famiglia
tradizionale, l'istituzionalizzazione, l'emigrazione, l'abbandono
scolastico, l'inserimento nelle classi differenziali, i nuovi metodi
didattici, lo sfruttamento del lavoro minorile. In riferimento alla
scuola, all'interno del capitolo vengono fatti alcuni accenni
storici relativi al sorgere delle prime esperienze di ¿scuola
attiva¿.
Il secondo capitolo tratta della rappresentazione dell'infanzia nel
cinema italiano. A tal fine sono stati esposti, in maniera
sintetica, alcuni dei più significativi contributi di registi
italiani che, dal Secondo dopoguerra fino alla fine degli anni
Settanta, hanno scelto l'infanzia come oggetto di analisi e
rappresentazione.
Il terzo capitolo riguarda il grande lavoro svolto dal regista Luigi
Comencini in merito alla condizione dei minori in Italia. Dopo una
breve biografia e qualche cenno all'ampia filmografia del regista,
si passa ad analizzare e ad approfondire il lavoro di Comencini in
qualità di ¿regista di bambini¿. Nella serie di film sull'infanzia
presi in considerazione i protagonisti erano bambini quasi sempre
abbandonati o che avevano un rapporto conflittuale con l'adulto.
Dall'analisi delle sue opere emerge un palese schieramento da parte
del regista con la fascia più debole e indifesa della società,
l'infanzia.
L'inchiesta I bambini e noi è stato il punto di partenza e il filo
conduttore dell'intero lavoro di ricerca. Il documentario si
articola in sei puntate e fu realizzato per la Rai nel 1970.
Attraverso quest'inchiesta Luigi Comencini scelse il punto di vista
dei bambini per descrivere povertà, degrado ed emarginazione sociale
della nascente società industriale. L'ultimo paragrafo utilizza
l'analisi delle puntate dell'inchiesta per approfondire e sviluppare
le tematiche affrontate all'inizio della tesi, portando
testimonianze reali di bambini provenienti da diverse città
italiane, appartenenti a ceti sociali e culturali differenti. Dal
lavoro di analisi è emerso come il problema dell'infanzia
disadattata era una condizione inevitabilmente connessa alla
famiglia disgregata e assente, alla scuola selettiva e
discriminante, e allo sfruttamento del lavoro minorile.
Pur essendoci sostanziali differenze tra bambini appartenenti a
famiglie agiate e quelli appartenenti alle famiglie povere è emerso
un elemento comune: il bambino viveva situazioni di solitudine, e le
agenzie educative non assolvevano ai loro compiti, e non fornivano
spazi e contesti a misura di bambino.