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L'orzo è uno dei cereali autunno-vernini più importanti a livello mondiale. Esso mostra alcune caratteristiche che lo rendono insostituibile nei diversi areali del pianeta e, tra queste, spiccano l'adattabilità ambientale e le qualità dietetico-nutrizionali. Alcuni impieghi dell'orzo sono estremamente rilevanti, in particolare nell'industria della birra. Le varietà destinate alla maltazione comprendono il 30-40% della produzione mondiale di granella e devono rispettare alcuni specifici parametri qualitativi dettati dalle malterie. Innanzitutto, vengono utilizzate varietà a cariosside vestita. Inoltre, sono preferite le cultivar distiche, che producono un seme più grande e uniforme, rispetto alle esastiche. Dal punto di vista commerciale, l'Italia mostra una crescita esponenziale della produzione di birra, prodotta internamente per il 70% del totale consumato. Tuttavia, la produzione e la coltivazione di granella, destinata all'industria, presenta uno scenario poco rassicurante: le malterie importano circa i 2/3 del malto impiegato per la birrificazione, da Paesi del Nord-Europa. Le cultivar utilizzate in Italia sono tipicamente primaverili, non si adattano perfettamente ai climi della penisola e mostrano notevoli carenze produttive (< 3.7 t/ha). In questo contesto è fondamentale l'introduzione di soluzioni genetiche, ma anche agronomiche, che consentano di ridurre il gap produttivo rispetto alla produzione di orzo da birra degli areali nord-europei, mantenendo una adeguata qualità tecnologica. Tra queste, la concimazione azotata riveste un ruolo primario. Essa, applicata in dosi di 80-120 kg N/ha per la coltura dell'orzo, aumenta la produttività delle varietà vestite, ma risulta negativa per la qualità della granella. Per questi motivi, occorre trovare un'equilibrata gestione della fertilizzazione azotata che permetta di ottenere elevate produzioni e buoni standard qualitativi. L'orzo trova anche un rinnovato interesse in campo alimentare. In Asia e in Africa, è alla base dell'alimentazione popolare, soprattutto in quelle zone marginali dove un cereale come il frumento non potrebbe svilupparsi adeguatamente. In Europa si sta diffondendo come ingrediente base degli alimenti funzionali. Fenoli, fibra dietetica, ß-glucani, arabinoxilani e tocoli, presenti in buona quantità nella cariosside dell'orzo, possiedono alcune proprietà funzionali, utili nella prevenzione di malattie croniche, attività antiossidante e ipocolesterolemica. Le varietà destinate al settore alimentare possono avere habitus invernale o primaverile e, poiché a maturità le glumelle si staccano dalla cariosside, vengono definite ¿nude¿. Questo carattere permette un rapido impiego di tali varietà nell'industria senza ricorrere a processi di decorticazione superficiale, come per quelle vestite. Le varietà nude necessitano di densità di semina superiore a quelle vestite, perché la caduta dei rivestimenti esterni, a maturità, determina una maggiore suscettibilità delle cariossidi al danneggiamento. Tuttavia, nonostante l'aumento della dose di semina, queste varietà mostrano ancora una produttività minore rispetto a quelle vestite. Per questo motivo, la concimazione azotata è fondamentale anche per le cultivar nude che sono influenzate in maniera più positiva dalla fertilizzazione rispetto alle varietà vestite.
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