Il crescente interesse per il cavallo a fini sportivi e produttivi ha indotto gli allevatori a migliorare nel tempo le tecniche di allevamento, di riproduzione e di alimentazione; ciò è stato possibile grazie anche a una migliore conoscenza della fisiologia digestiva di questa specie e dei suoi fabbisogni di mantenimento, produzione e gravidanza. La conformazione dell'apparato digerente consente al cavallo di sfruttare alimenti ricchi di fibra ma, in maniera analoga ai ruminanti, la digestione dipende dalla loro qualità nutrizionale. In presenza di foraggi di scarsa qualità, è possibile migliorare l'efficienza del processo digestivo addizionando alla razione del lievito (Saccharomyces cerevisiae). L'efficacia dell'aggiunta di dosi variabili di lievito in diversi stadi fisiologici del cavallo è l'oggetto di questa relazione. Le 4 prove analizzate hanno messo a confronto l'effetto dell'integrazione con lievito di razioni prevalentemente a base di concentrati o di foraggi, o razioni contenenti foraggi di alta o bassa qualità; oltre alle performance generali del cavallo, i parametri confrontati sono stati la digeribilità complessiva delle razioni e gli effetti sulla microflora batterica.
Dagli articoli esaminati non emerge una risposta univoca sulla efficacia dell'utilizzo dei lieviti nell'alimentazione equina. I risultati ottenuti dalle diverse prove, infatti, hanno evidenziato esiti contrastanti. Dalle conclusioni delle prove, si può dire che l'impiego dei lieviti nell'alimentazione del cavallo, per qualunque finalità, non sembra essere indispensabile. I costi di utilizzo non sempre, infatti, giustificano il miglioramento della digeribilità della razione e della fibra in particolare. L'aggiunta di S. cerevisae può essere indicata solo per migliorare la digeribilità dei foraggi di scarsa qualità, ma occorre sempre valutarne l'efficacia in termini economici. Meglio sarebbe produrre o ricorrere a foraggi di qualità e con fibra altamente digeribile e a basso contenuto di lignina.
In conclusione, l'impiego dei lieviti nell'alimentazione degli equini non è da ritenersi obbligatoria, ma deve essere valutata di volta in volta tenendo conto delle finalità dell'allevamento e della qualità degli alimenti utilizzati della razione.