Oltre ad essere un elemento fondamentale della componente abiotica della biosfera, il silicio riveste un ruolo significativo anche negli organismi viventi: in alcune specie vegetali ad esempio viene impiegato, sotto forma di silicati, in strutture deputate al sostegno meccanico. Il silicio è essenziale anche per l’essere umano, il quale può sviluppare problematiche, specialmente a carico del sistema scheletrico, nel caso di carenza alimentare. Tuttavia, il silicio è presente in una moltitudine di alimenti e raramente se ne osserva una penuria. L’acido ortosilicico è la molecola contenente silicio maggiormente biodisponibile e viene assorbito a livello dei villi intestinali, presumibilmente seguendo sia la via paracellulare che la via transcellulare. È essenziale per la formazione e per il mantenimento della salute dei tessuti connettivi, in particolar modo del tessuto osseo. In quest’ultimo agisce sugli osteoblasti stimolando le vie intracellulari PI3K / Akt / mTOR e BMP2 / Smad / RUNX2, promuovendone il differenziamento e l’azione osteogenica. L’integrazione di silicio ha dimostrato un potenziale effetto terapeutico in processi degenerativi quali l’aterosclerosi, l’osteoporosi, eventi caratterizzanti la patogenesi di Alzheimer e Parkinson. Atri studi sono necessari per consolidare queste ipotesi e per indagare ulteriori fenomeni riconducibili all’azione dell’acido ortosilicico, una specie chimica presente in tutti i tessuti dell’organismo, in grado di interagire con cellule differenti e diverse vie di segnalazione.