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Fare teatro al nido. Un'idea che può sembrare apparentemente assurda, ma che se attentamente analizzata può portarci molto lontani, non solo con l'immaginazione. Per dimostrare le ricadute positive che può avere quest'arte su dei bambini così piccoli ho deciso di iniziare con un'analisi approfondita dell'attività ludica all'interno della vita del bambino, con particolare attenzione al gioco simbolico e con riferimento alle teorie di psichiatri quali Freud, Winnicott, Klein e Piaget. Data l'intima relazione esistente fra sfera emotiva e gioco, ho dedicato parte del mio lavoro analizzando questo aspetto, con l'intento di far emergere la necessità di lavorare con i bambini fin dalla prima infanzia nella direzione di un'educazione emozionale. Grazie al gioco simbolico, il bambino svilupperebbe, infatti, la propria capacità di gestione dei conflitti emotivi : si tratta della predisposizione del bambino stesso a ricorrere alla fantasia per affrontare gli eventi della vita reale. Dal gioco simbolico la mia attenzione si è spostata verso il gioco del teatro, inteso, come ci suggerisce Orioli, in termini di spazio protetto in cui l'individuo si sente libero di sperimentare e, così facendo, riprende contatto con la propria spontaneità. Dopo aver stabilito una forma di contatto fra gioco e teatro, primo parallelismo chiave del mio lavoro, ho affrontato la seconda simmetria : funzioni terapeutiche del gioco e del teatro. Sulla base delle considerazioni fatte precedentemente, il gioco, così come il teatro, permette di andare ad agire sul benessere dell'individuo e, in questo caso, del bambino. Entrambi, utilizzando i linguaggi propri della comunicazione umana, consentono di recuperare quei canali comunicativi inutilizzati oppure non adeguatamente sfruttati e di sviluppare risorse relazionali e creative. Partendo poi da una riflessione di Warren in merito alle artiterapie in educazione riabilitazione, ho deciso di spostare l'attenzione dal concetto di terapia a quello di educazione, ragionando su un possibile utilizzo di tali pratiche in campo educativo e, nello specifico, con i bambini del nido. Analizzando i concetti di educazione emozionale e arte per la salute ho provato a dare un senso ai parallelismi ed alle riflessioni dei capitoli precedenti : guardare all'animazione teatrale in chiave pedagogica, attribuendogli la funzione di strumento di facilitazione relazionale. A questo punto, ho deciso di riportare nel mio lavoro l'analisi di un'esperienza realmente accaduta, o meglio di un progetto realizzato da Marco Bricco negli asili nidi di Novara, per dare ulteriore spessore alle mie considerazioni. Obiettivo di questa tesi dunque è voler offrire uno spunto di riflessione in merito al fare teatro al nido. Se ne sente parlare poco e molto spesso quest'accostamento teatro-nido provoca stupore e incredulità, ma in una società in cui l'attenzione viene sempre più rivolta agli aspetti materiali della vita e in cui si avverte sempre più il bisogno di un vero contatto umano, perché non provare a lavorare sulle esperienze emotive dei bambini fin dai primi mesi? Esperienze che andranno a formare la personalità di questi futuri cittadini.
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