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La dialisi domiciliare è l'opzione di prima scelta per un paziente idoneo, perché lo coinvolge nella conduzione del trattamento, con indubbi vantaggi di tipo psicologico, per la crescita dell'autostima, e anche clinico, per la personalizzazione e la maggiore attenzione posta nella conduzione del trattamento. La mia tesi si pone l'obiettivo di descrivere il trattamento della dialisi, rilevare l'impatto che questo trattamento ha sulla vita del paziente, sia a livello emotivo sia a livello organizzativo, di rilevare gli stati d'animo, le difficoltà e le strategie degli operatori sanitari nel rapporto con il paziente in trattamento dialitico e di identificare vantaggi e svantaggi della dialisi domiciliare rispetto al trattamento in reparto. La ricerca è stata effettuata intervistando i pazienti sottoposti a dialisi e gli infermieri che li assistono. Le interviste sono state eseguite in due strutture ospedaliere differenti: in una è previsto il servizio di emodialisi domiciliare, nell'altra il servizio domiciliare, al momento, non è attivo. Le esperienze dei due gruppi sono state messe a confronto. Dall'analisi effettuata risulta che, per i pazienti assistiti a domicilio, rispetto a quelli seguiti solo in reparto, l'esperienza della dialisi sia meno pesante a livello emotivo. L'emodialisi domiciliare permette molte agevolazioni nella vita lavorativa e privata, e, essendo spesso il coniuge ad assistere il paziente a casa, crea un legame ancora più stretto all'interno della coppia. Lo studio dimostra come, per gli infermieri, il rapporto con i pazienti sottoposti a dialisi sia molto più profondo, spesso fin troppo confidenziale, a causa dei ripetuti contatti e della protratta conoscenza. Il centro dialisi è, per gli operatori, un reparto molto differente dagli altri a causa dell'utilizzo di una sofisticata strumentazione tecnica e per il rapporto personalizzato con il malato.
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