ITA
La fauna selvatica rappresenta un campo di studio e di intervento in crescente evoluzione.Tra le numerose competenze del veterinario in questo settore rientrano la gestione sanitaria della fauna selvatica e la tutela della salute pubblica nei confronti delle zoonosi trasmesse dalle specie selvatiche; circa il 60% delle malattie infettive che colpiscono l’uomo sono di origine animale e, tra questi patogeni, oltre il 70% è originato da specie selvatiche. Le autorità veterinarie hanno come competenze: la sorveglianza delle malattie della fauna selvatica; il controllo delle malattie esistenti sul territorio ed eventuale eradicazione; la prevenzione dell’introduzione di nuove malattie. Un esempio di successo in Europa, per quanto riguarda le zoonosi trasmesse dai selvatici, è stata l’eradicazione della Rabbia silvestre (in particolare nel cane e nella volpe), nella zona occidentale e centrale del continente, grazie ai diversi cicli di vaccinazione della fauna selvatica Questo è stato possibile grazie ai numerosi sforzi ed alla motivazione delle autorità veterinarie e di sanità pubbliche responsabili, così come tutte le parti interessate coinvolte, supportate dall’Unione Europea. Parallelamente alla sconfitta della rabbia, un altro agente zoonotico trasmesso dalla volpe rossa ha notevolmente esteso il suo areale e si è diffuso ulteriormente in molte regioni endemiche dell’Europa: Echinococcus multilocularis. La diffusione è, in parte, dovuta all’aumento della popolazione di volpi, anche nelle zone residenziali. Di conseguenza, vi è una crescente richiesta di misure per prevenire le infezioni umane, come: la sverminazione delle volpi, mediante l’uso di esche di praziquantel; la regolazione ed il controllo delle varie specie ospiti definitive ed intermedie; la sverminazione di cani e gatti domestici. Una maggiore consapevolezza del pubblico in merito a questa zoonosi e azioni di protezione individuali dovrebbero far parte di ogni programma di prevenzione. Premettendo che, come già riportato, la fauna selvatica ha un ruolo importante nella trasmissione e nel mantenimento degli agenti zoonotici, la conoscenza di alcuni patogeni che si trovano naturalmente negli animali selvatici e della loro possibile diffusione all’uomo o agli animali domestici è ancora scarsa. Questo è il caso di alcuni microorganismi trasmessi da vettori, come Leishmania e Babesia, veicolati, rispettivamente, da flebotomi e zecche. Per quanto riguarda Leishmania, si stanno promuovendo nuovi studi per testare la possibilità che animali selvatici infetti possano infettare i flebotomi e facilitare in questo modo la trasmissione del parassita. Nel caso di Babesia, è importante tenere sotto controllo la fauna selvatica, soprattutto nelle aree in cui stanno emergendo parassiti non ancora descritti, in modo da poter ottenere sequenze geniche per futuri confronti con casi umani; inoltre, la fauna selvatica ha anche un ruolo nella sorveglianza continua delle zecche, per capire dove cambia la densità e la distribuzione, o se si stanno verificando introduzioni di nuove specie in determinate aree. L’interazione con la fauna selvatica dovrebbe essere presa in considerazione non solo da pochi specialisti in materia, ma da ogni veterinario. Non soltanto, qualunque cittadino è invitato a partecipare attivamente, fornendo indirettamente e direttamente un contributo alla sorveglianza ed al monitoraggio delle varie specie selvatiche sul territorio.
IMPORT DA TESIONLINE