I tisanotteri tripidi sono pericolosi a livello mondiale soprattutto per la loro capacità di trasmettere Tospovirus; in particolare Tomato spotted wilt tospovirus (TSWV) è preoccupante su peperone in Italia, dove Thrips tabaci e soprattutto Frankliniella occidentalis ne sono i principali vettori. Per far fronte alla virosi alla lotta integrata ai tripidi si è associato l'impiego di cultivar di peperone resistenti. Tale pratica è spesso vanificata dall'estrema plasticità genomica del TSWV che permette l'insorgenza di ceppi mutati in grado, a differenza dei ceppi ¿wild type¿ (WT), di superare la resistenza (¿resistance breaking¿, RB).
Per studiare le dinamiche di popolazione dei tripidi vettori e correlarne i livelli d'infestazione con la diffusione di TSWV, sono stati effettuati sopralluoghi in una coltivazione di peperone del carmagnolese (TO) gravemente colpita da TSWV nella stagione precedente. I tripidi erano campionati tramite trappole cromotattiche e successivamente identificati; le piante di peperone e le erbacee spontanee ritenute infette erano controllate tramite test ¿Lateral Flow¿ (LF) ed ELISA. Inoltre i tripidi già presenti sulle infestanti prima della messa a dimora della coltura erano prelevati, identificati e sottoposti a saggi biologici su disco fogliare per accertarne l'infettività. F. occidentalis e T. tabaci sono risultate le specie predominanti, con valori massimi d'infestazione tra fine luglio e inizio agosto. Nella coltivazione non è stata rilevata infezione da TSWV e nessuno dei tripidi campionati sulle infestanti è stato in grado di trasmettere il virus in laboratorio, suggerendo in questo caso l'esclusione del ruolo di serbatoio d'inoculo del virus delle piante spontanee.
Per meglio comprendere i meccanismi alla base dell'interazione virus-vettore, sono stati effettuati saggi biologici su disco fogliare per verificare la capacità di trasmissione di un isolato di TSWV WT e di uno RB da parte di F. occidentalis; inoltre il livello di accumulo dei due ceppi di TSWV nel vettore è stato confrontato mediante ¿quantitative reverse transcription PCR¿ (q-RT-PCR). Nessun adulto è stato in grado di trasmettere il ceppo RB, mentre il 53% è riuscito ad inoculare il ceppo WT. Dalla q-RT-PCR è emerso che la concentrazione virale era bassissima negli individui posti ad acquisire sul ceppo RB e elevata in quelli posti ad acquisire sul ceppo WT. Il ceppo RB dell'isolato saggiato, in condizioni di laboratorio, può quindi essere trasmesso soltanto per inoculazione meccanica e non dal tripide, dove è presente ma in scarsissima concentrazione.