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Nella visione dei sistemi agricoli in cui viene posta al centro dell'attenzione la pianta coltivata, vengono definiti “dannosi” gli organismi che la danneggiano e “utili” quelli che aggrediscono questi ultimi. Nell'ambito della difesa delle colture, la lotta biologica contempla proprio l'utilizzo degli entomofagi per contrastare lo sviluppo dei fitofagi nocivi alle piante coltivate. Tra gli organismi impiegati vi sono i predatori: tutti gli artropodi che, almeno in un periodo della loro vita, catturano e uccidono altri artropodi per alimentarsi. I più impiegati appartengono agli ordini degli Emitteri, Neurotteri, Ditteri e Coleotteri. I parassitoidi invece sono insetti che, allo stadio larvale, si sviluppano nutrendosi di un unico individuo di un'altra specie, l'ospite, portandolo a morte alla fine del rapporto trofico. Gli insetti con tale comportamento sono negli ordini dei Ditteri e negli Imenotteri. La lotta biologica assume importanza dopo alla seconda guerra mondiale, quando alcuni scienziati realizzarono che l'uso di prodotti di sintesi avrebbe portato a gravi ripercussioni sull'ambiente e sulla salute umana. È in questo contesto che nasce il concetto di IPM (Integrated Pest Management), una unione tra tutte le tecniche di lotta conosciute, con una particolare attenzione alla lotta biologica. La lotta integrata, recepita nel PAN (Piano di Azione Nazionale) a livello nazionale e diventata obbligatoria dal 2014, prevede tre principi fondamentali: prevenzione, monitoraggio e lotta; rientra in quest'ultimo ambito anche l'attuazione della lotta biologica. Esistono tre tipologie di lotta biologica: quella classica si basa sull'introduzione intenzionale di un agente esotico che può essere o meno co-evoluto con il fitofago. La lotta biologica conservativa basata sulla gestione dell'ambiente e sulla manipolazione di popolazioni naturali di entomofagi per aumentarne l'efficienza. Nella aumentativa si distinguono un metodo inoculativo e uno inondativo: la differenza è che il rilascio degli agenti di controllo nel primo caso è mirato ad una colonizzazione periodica di specie già introdotte mentre nel secondo avviene su colture per cui è necessario un rapido intervento con grandi quantità di ausiliari e il contenimento del fitofago è raggiunto dallo stesso organismo rilasciato e non dalla sua progenie. L'allevamento di nemici naturali avviene nelle biofabbriche che si occupano dell'allevamento su grande scala e della loro distribuzione. Si contano più di 200 prodotti sul mercato e la loro commercializzazione prevede ricerche ed investimenti per ottenere soluzioni efficaci e sicure. Sono stati presi in considerazione Icerya purchasi come primo caso di successo dell'applicazione della lotta biologica classica. Halyomorpha halys contro la quale viene impiegato l'ooparassitoide esotico Trissolcus japonicus. Con il metodo conservativo e aumentativo sono invece quelli della tignola del pomodoro gestita attraverso il lancio di parassitoidi e predatori. Drosophila suzukii controllato grazie a Trichopria drosophilae e infine Cacopsylla pyri mantenuta sotto la soglia di danno grazie a Anthocoris nemoralis. La lotta biologica e la produzione massale di insetti utili è progredita molto negli ultimi anni. Esistono però aspetti contestati soprattutto del metodo classico per gli aspetti ambientali, cioè variazioni dell'equilibrio degli organismi nativi. Oggi solo tre-quattro specie hanno mostrato competizione-sostituzione con i limitatori naturali indigeni
In the agricultural systems, where the cultivated crop is at the centre of the attention, the organisms that damage it are defined “harmful” while the ones that attack the harmful organisms are “beneficial”. In the field of crop defence, biological control consists in using entomophages to counteract the development of the harmful phytophagous for cultivated plants. Among the organisms used there are predators: arthropods that eat other arthropods. The insect predators mostly used in crop protection belong to the orders Hemiptera, Neuroptera, Diptera, Coleoptera. Parasitoids, instead, are insects that, at larval stage, eat an individual of another species taking it to death. They belong to the Diptera and Himenoptera. Biological control assumed a significant importance when some scientists realized that the indiscriminate use of synthetic products would have led to serious environmental and human health impacts. So the concept of IPM (Integrated Pest Management) is born, a union between all the struggle techniques known, with particular attention to biological control. Integrated control, transported into the PAN (National Action Plan) at national level, became compulsory from 2014, provides three fundamental principles: prevention, monitoring and struggle; the implementation of biological control belongs to this latter field. The types of biological control used are three: the classical one is based on the intentional introduction of an exotic agent that may be co-evolved with the phytophagous. Conservative biological control, based on the management of the environment and on manipulation of natural populations of entomophages. The augmentative method is divided into an inoculative and an inondative method: in the first case the release of the control agents is aimed at a periodic colonization of species already introduced, while the second case usually takes place towards crops with a low damage threshold, so a rapid intervention with big quantities of natural enemies is necessary because containment of the phytophagous is reached from the same organism released and not from its offspring. Mass breeding of natural enemies takes place in the biofactories that deal with the distribution of beneficial insects too. There are more than 200 products on the market and their selling provides for researches and investments to obtain effective and secure solutions. The case of Icerya purchasi has been the first case of success in the application of classical biological control with the predator Rodolia cardinalis. As a current example there is Halyomorpha halys against whom the exotic ooparasitoid Trissolcus japonicus is employed. Case studies applied with the conservative and augmentative method are the ones of Tuta absoluta controlled with the release of larval's parasitoids and egg's and larval's predators. Drosophila suzukii, controlled by the parasitoid Trichopria drosophilae and finally Cacopsylla pyri, maintained under control with the predator Anthocoris nemoralis. In conclusion, biological control and mass breeding of beneficial insects has progressed a lot and the data collected prove the efficacy of their intentional introduction. However, contested aspects exist, particularly for the effects that introduced beneficial insects could have on non-target organisms. The classical method is the most discussed one even if only three-four species highlighted competition-substitution activities with the indigenous natural enemies.
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