L'elaborato tratta il tema della disuguaglianza di reddito e le cause della povertà.
Negli ultimi decenni la disuguaglianza di reddito è aumentata in maniera esponenziale e il divario tra ricchi e poveri si è accentuato.
Da un rapporto Oxfam si evince che attualmente la ricchezza posseduta dall'1% più ricco della popolazione mondiale è pari a quella del resto della popolazione.
La disuguaglianza è definibile in termini di differenze nel benessere date da disparità nei consumi o nell'accesso ai servizi come istruzione e sanità. La crescente disuguaglianza rallenta lo sviluppo economico e sociale perché solo i ricchi beneficiano della crescita, e viene incrementato il potere di un'elite transnazionale che si distacca enormemente dal resto della società (capitalismo oligarchico).
Il coefficiente di Gini è la misura maggiormente utilizzata in tutti i paesi per quantificare la disparità di reddito. Esso misura la distribuzione del reddito confrontando la posizione reddituale di ciascuna famiglia con quella di tutte le altre famiglie.
Vi sono molteplici fattori che portano alla disuguaglianza. Tra i più importanti vi sono i fondamentali economici (domanda e offerta), i movimenti migratori, lo sviluppo del commercio internazionale, lo sviluppo tecnologico, la correlazione intergenerazionale, e infine le istituzioni (sindacato, salario minimo, tassazione).
Lo sviluppo tecnologico ha portato alla polarizzazione dei posti di lavoro con un aumento di lavoratori molto qualificati e poco qualificati. Il divario tra le due diverse tipologie di lavoratori è spiegato dal livello di competenze. Diventa quindi di fondamentale importanza accrescere il proprio livello di competenze attraverso l'istruzione. Essa è fondamentale per riuscire ad ottenere salari più elevati poiché vi è una correlazione positiva tra livello dei salari e anni di istruzione. L'impatto dell'istruzione sul reddito da lavoro può però essere distorto da discriminazioni di genere e imperfezioni di mercato. Inoltre, la scarsa istruzione è una delle cause del mancato innovamento tecnologico, dei bassi salari e della povertà. Vedasi il caso dell'Africa, dove la scarsa istruzione è tra le cause principali dell'alto numero di figli e quindi di una popolazione numerosa che è sempre più povera e nasce già indebitata.
La globalizzazione porta ad un incremento degli scambi commerciali e può aumentare la disuguaglianza, ma in realtà sono le istituzioni che determinano se il commercio internazionale generi più o meno disuguaglianze. Nei paesi più poveri, come l'Africa, vi sono governi corrotti e istituzioni inefficienti, e questo aumenta il rischio degli investimenti. In aggiunta, la dominazione coloniale aveva portato a politiche di sfruttamento e alla specializzazione nel settore primario, trascurando l'importanza dell'istruzione e del settore manifatturiero. Altrettanto determinante è stato il commercio degli schiavi che ha impoverito ulteriormente il continente africano.
A causa di questi fattori, l'Africa è ancora oggi uno dei paesi più poveri al mondo.
In conclusione si può affermare che la disuguaglianza di reddito è un effetto collaterale della crescita economica e dell'efficienza di mercato e che di questo passo i ricchi diventeranno sempre più ricchi e i poveri scivoleranno ulteriormente nella povertà.