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Questa tesi tratterà la stima empirica di due modelli, il CAPM e il Fama e French con il metodo dei minimi quadrati, cercando non solo di commentare i risultati ottenuti ma anche di verificare la validità dell'ipotesi su cui si basa l'analisi e di giungere a delle conclusioni più veritiere e interessanti. Tale analisi verrà fatta su un portafoglio di cinque titoli italiani appartenenti a diversi settori dell'economia in modo tale da non essere altamente correlati tra loro, e puntando, quindi, a un minimo di diversificazione all'interno del portafoglio. Nella prima parte verrà, dal punto di vista teorico, trattata brevemente la letteratura precedente al CAPM, focalizzandosi soprattutto sugli aspetti problematici; poi si tratterà in maniera più dettagliata e critica il CAPM e infine il modello Fama e French. Nella seconda parte verrà esposta la metodologia per la scelta dei dati e verificata la stazionarietà, tramite i test di Dickey-Fuller estesi, sulle variabili. Nella terza parte verrà stimato il CAPM sui cinque titoli, provando alcune ipotesi sui residui in modo tale da convalidare il metodo dei minimi quadrati, e fare un'analisi dei risultati più veritiera. Successivamente stimerò il Fama e French, analizzando soprattutto la significatività statistica delle variabili sui cinque titoli. In conclusione confronterò criticamente i risultati ottenuti dalla stima dei due modelli e giungerò a delle conclusioni ponderate all'analisi.
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