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Il presente lavoro di tesi è finalizzato a fornire una panoramica di quello che è possibile definire come il mercato italiano degli alimenti senza glutine. L'offerta dell'industria gluten free è destinata in primis ad una particolare categoria di consumatori, ossia i soggetti affetti da celiachia. Tuttavia sono individuabili altri due importanti sbocchi di mercato per l'offerta senza glutine, rappresentati dai familiari del celiaco e dai salutisti. Si tratta di un mercato dalle ampie prospettive di crescita, visto l'incremento annuo del 10% dei soggetti affetti da celiachia, nonchè l'incremento del numero di soggetti che, nonostante non siano celiaci, presentano comunque una certa sensibilità al glutine. Le prospettive di crescita del mercato sono inoltre supportate dalla considerazione che, ad oggi, l'unica terapia per i celiaci è individuabile solo ed esclusivamente in una ferrea dieta priva di glutine. Un aspetto da non sottovalutare lo si ritrova nell'intervento statale, mediante l'erogazione di buoni spesa ai soggetti affetti da celiachia (sussidio), sostegno che si tradurrebbe quindi in maggiori certezze per il mondo industriale del gluten free. Per quanto concerne i prodotti, essi presentano tre principali caratteristiche: 1) sono omogenei, 2) non presentano validi sostituti, 3) registrano un incremento di referenze in un determinato arco di tempo analizzato. Il mercato del senza glutine riveste poi un ruolo trainante di altri due mercati a monte, ossia quello delle farine senza glutine e quello dei macchinari per la specifica lavorazione di queste farine. Si tratta inoltre di un mercato che vede la presenza di una domanda alquanto rigida rispetto al prezzo, nonchè di prezzi superiori rispetto ad una equivalente offerta tradizionale (con glutine) dei medesimi prodotti. I prezzi elevati si suppone che siano causati da alcuni fattori, quali: -Costi ¿elevati¿ legati alle MATERIE PRIME; -Macchinari e linee di produzione ¿costosi ¿ e ¿specifici¿; -Obbligo di implementare un PIANO DI AUTO-CONTROLLO dell'iter produttivo, che comporta notevoli costi; -Il senza glutine è per il momento ancora una NICCHIA DI MERCATO che si avvia ad estendersi nei prossimi anni. Per il momento, essendo una nicchia, si ritiene (in teoria) difficile il perseguimento di economie di volume; -Eventuale DOPPIA MARGINALIZZAZIONE di prezzo tra produttore e distributore. Altro aspetto rilevante è la netta differenza di prezzo tra i due principali canali distributivi utilizzati. Precisamente parliamo della farmacia (3,64 ¿) e la GDO (2,37 ¿). La differenza di prezzo ci viene spiegata dalle seguenti considerazioni: -La GDO ha mercato di sbocco più ampio; -Vi è un contatto ¿diretto¿ GDO / PRODUTTORI; -La GDO pratica un prezzo basso per incentivare lo switching di canale. Il mercato italiano del senza glutine è un mercato notevolmente concentrato che vede la presenza di un grande leader di mercato, nella fattispecie la Schaer S.p.a. che detiene circa la metà del mercato, quindi si presume anche che presenti un certo potere di mercato. Da un punto di vista della redditività, il mercato presenta valori positivi degli indici analizzati, con un punto di massima redditività nell'ultimo anno, pertanto si presume anche una successiva crescita dello stesso mercato. Tutto ciò è confermato anche da un incremento negli anni dei ricavi delle vendite relativi ai principali operatori del gluten free. In definitiva, tale mercato presenta ottime prospettive di crescita.
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