L'iter clinico per la diagnosi delle patologie dell’apparato riproduttivo femminile è comunemente limitato all'ecografia, ma la tomografia computerizzata (TC), nonostante gli scarsi studi in merito, rimane uno strumento molto utile per formulare sospetti diagnostici. Le patologie più comunemente indagate nel cane sono: l’idrometra, la mucometra, la piometra, le cisti ovariche, l’iperplasia cistica dell'endometrio, le neoplasie ovariche e vulvo-vaginali.
Con l’obiettivo di sopperire a tale mancanza è stato sviluppato uno studio retrospettivo, il cui scopo è quello di approfondire le caratteristiche tomografiche dei principali disturbi ginecologici ed in secondo luogo valutarne la prevalenza, analizzando anche eventuali associazioni con fattori di rischio, quali presenza/assenza delle gonadi, razza, classi di età e classi di peso.
Sono state estratte le immagini di tomografia computerizzata (TC) e i relativi referti di tutte le cagne femmina sottoposte ad esame TC total body nel periodo gennaio 2020- marzo 2024, ottenendo un campione di 521 soggetti.
Sono stati individuati 70 soggetti patologici così distribuiti: 57,14% nelle cagne anziane, 24,29% nei pazienti adulti, 15,71% nei geriatrici e 2,86 % nei giovani. Non sono segnalati soggetti patologici nella classe di età “cucciolo”, compresa tra 0 e 6 mesi. In relazione alle classi di peso le più colpite sono le cagne di grossa taglia (40%), seguite da quelle di media taglia (27,14%), di piccola taglia (18,57%) e infine di taglia gigante (14,29%). L’unica associazione di razza che si è messa in evidenza riguarda il pastore tedesco, poiché sebbene siano stati rilevati pochi individui (18 su 521), il 50%, corrispondente a 9 soggetti su 18, manifestava affezioni dell’apparato genitale.
In risposta al primo quesito il presente lavoro ha consentito di raccogliere i dati bibliografici più recenti in un unico elaborato, allo scopo di discernere i rilievi patologici da quelli connessi alle normali modificazioni fisiologiche del ciclo estrale. Le patologie riscontrate nel campione in esame sono risultate conformi, in termini di frequenza e di aspetto tomografico, a quanto riportato in letteratura.
Dall’analisi epidemiologica emerge che la prevalenza (P) dei disordini riproduttivi calcolata sul campione è pari a 13,44% con un’ampiezza dell’intervallo di confidenza molto ristretta ed un errore casuale inferiore al 5%, che permette di affermare che il valore di P campionario è rappresentativo della popolazione di origine. Tramite il test del chi quadro è stata dimostrata una correlazione tra la presenza di una patologia ginecologica e la presenza/assenza delle gonadi; tale associazione, analizzando i dati del test dell’odds ratio, è negativa, ciò significa che la sterilizzazione è da ritenersi un fattore di prevenzione.