In questa dissertazione si parla delle associazioni neoborboniche e
delle pubblicazioni antirisorgimentali.
In un'Italia che fatica a ritrovarsi intorno a un'identità comune, e
in una fase storica in cui lo Stato Nazione è messo a dura prova
dalle sfide della globalizzazione, vengono alla luce i movimenti
neoborbonici. Secondo queste associazioni, il Risorgimento è la
causa dei mali del Sud, che un tempo sarebbe stata una nazione
florida, senza ricordare le condizioni di grande povertà in cui
viveva la maggior parte della popolazione e la politica repressiva
del regno borbonico.
Nel primo capitolo sono analizzati i vari movimenti meridionalisti.
Quasi tutte queste associazioni sono impegnate in una battaglia
culturale per riscrivere le pagine della nostra storia ma non
sembrano in grado di assumere un peso politico rilevante come ha
fatto la Lega Nord.
Nel secondo capitolo troviamo una carrellata delle tante opere
antirisorgimentali pubblicate negli ultimi anni. Si tratta di testi
che analizzano il Risorgimento sotto un altro punto di vista, senza
portare elementi nuovi alla discussione sull'unità d'Italia. Poi si
parla di cinema e musica legati alla fase post-unitaria e
soprattutto al brigantaggio.
Nel terzo capitolo vengono descritte le manifestazioni effettuate
dai neoborbonici contro il Museo Lombroso, le contestazioni agli
eredi di casa Savoia e i tentativi di riabilitare la figura dei
Borbone e in particolare di Ferdinando II.