Abstract
La muffa grigia è una delle malattie in post-raccolta di maggiore rilevanza per i frutti. La sua diffusione è globale, riscontrandosi ovunque vengano coltivati e immagazzinati tali frutti in condizioni di conservazione a basse temperature. L'agente causale della muffa grigia è Botrytis cinerea Pers., un fungo necrotrofo che attacca diverse specie vegetali, compresa Malus × domestica Borkh, una delle colture più rilevanti a livello mondiale. Sebbene i trattamenti chimici siano ancora ampiamente adottati a livello preventivo per il contenimento delle malattie post-raccolta, l'emergenza di ceppi resistenti agli agrofarmaci, il processo di de-registrazione di alcuni di questi e la crescente preoccupazione dell’opinione pubblica per la salute umana e l'impatto ambientale potrebbero limitarne l'utilizzo futuro. Noto è l’impiego dei microrganismi per il contenimento delle malattie sui vegetali. Alcuni generi batterici, tra cui Bacillus e Pseudomonas, ma anche lieviti, come Candida e Pichia, si riscontrano tra i microrganismi antagonisti impiegati come agenti di lotta biologica contro i patogeni post-raccolta, dimostrando un adattamento unico al microambiente dei frutti. Molti di questi microrganismi presentano la peculiare capacità di adottare un approccio endofitico, ovvero risiedono nei tessuti vegetali senza causare sintomi dannosi o alterazioni patologiche.
Lo scopo del lavoro svolto è stato quindi quello di sviluppare un protocollo di isolamento per microrganismi endofiti da mele provenienti sia dal Piemonte sia dal Trentino. Questa procedura ha previsto una prima fase di sterilizzazione, attraverso una serie di lavaggi in diverse soluzioni (etanolo 70% e ipoclorito di sodio 2%), in modo da rimuovere qualsiasi organismo presente sulla superficie e che avrebbe potuto influenzare l’isolamento degli endofiti. In seguito, tramite procedure di isolamento con l’utilizzo di substrati artificiali selettivi e conseguente ottenimento della coltura pura, è stato possibile ottenere 57 ceppi batterici e 13 ceppi di lieviti. Successivamente, la potenziale attività antagonistica dei microrganismi ottenuti è stata valutata attraverso quattro prove di lotta biologica, direttamente su frutto contro Botrytis cinerea. Quindi, la capacità di contenere il patogeno, è stata valutata tramite la misurazione del diametro dei marciumi dopo 7 giorni a 12°C e paragonata a due testimoni: uno chimico, trattato con tiabendazolo, e uno inoculato con il patogeno. Dai risultati ottenuti, si è potuta valutare l’attività antagonistica di alcuni ceppi batterici, come B_CS17, B _CS59 e B_M3; e differenti lieviti, come Y_M5 e Y_M6.
Il lavoro svolto ha confermato l'efficacia e la funzionalità del protocollo di isolamento per microrganismi endofiti dai frutti di mela e ha dimostrato che questi batteri e lieviti possono essere utilizzati con successo in lotta biologica contro B. cinerea in post-raccolta. Sarà fondamentale e necessario approfondire gli studi riguardo l’identificazione delle specie dei microrganismi tramite analisi molecolari e confermare l’efficacia dei ceppi selezionati attraverso ulteriori prove. Questi risultati suggeriscono che l'utilizzo di microrganismi endofiti come agenti di lotta biologica potrebbe rappresentare una valida alternativa ai trattamenti chimici per la conservazione dei frutti dopo la raccolta, soprattutto considerando le crescenti preoccupazioni riguardanti l'uso e l'impatto ambientale degli agrofarmaci di sintesi.