Sin dai primi giorni di vita ogni individuo, il legame affettuoso svolge un ruolo fondamentale e necessario per lo sviluppo dell'individuo; saper comunicare con naturalezza e facilità nel contatto corporeo diventa un' esperienza alla base della crescita di ognuno di noi. Una vicinanza piena di tenerezza ci rende sicuri e dà fiducia in noi stessi e nella vita, questo perchè la comunicazione tattile ci permette di entrare a far parte del mondo, è attraverso di essa che facciamo realmente esperienza di vita. Tratteremo l'importanza del corpo e il suo ruolo nello sviluppo affettivo e cognitivo di ogni individuo.
Nel primo capitolo verrà dunque spiegata l'importanza del contatto, partendo da una semplice carezza fino ad arrivare a trasformarsi in una vera strategia educativa. Il contatto è un bisogno primario di ogni essere umano che permette uno sviluppo emotivo, cognitivo e sociale completo. Un bisogno che si registra prima ancora di venire al mondo e che segue la crescita dell'individuo. Un' argomento questo che ha interessato diversi psicologi e professionisti nel settore (Harlow, Bowbly, Spitz, Levine, Saul Schanberg) con vari esperimenti a conferma delle loro teorie, sottolineando così quanto conta essere coccolati, accarezzati, e cosa succede se tutto ciò viene a mancare nella crescita del bambino. Un esperimento di rilievo è sicuramente quello effettuato su dei cuccioli di macachi da Harlow (1958), uno dei primi ricercatori del “tocco”, che ne conferma l'importanza.
Seguendo questa direzione nel secondo capitolo si tratterà del metodo holding, cioè l'idea di poter migliorare lo stato fisico e mentale di un bambino semplicemente attraverso un abbraccio da parte del genitore o di un adulto educatore, quali sono quindi i vantaggi e gli svantaggi di questo metodo e come inserirlo al nido.
Ma dopo aver sottolineato l'importanza del contatto fisico nello sviluppo dell'individuo, viene semplice chiedersi cosa succede se si riceve un contatto fisico negativo e come aiutare a superare la paura del contatto; nel capitolo terzo affrontiamo le punizioni e le loro conseguenze.
Al mondo esistono però persone che, non per loro scelta, non amano il contatto fisico anzi lo detestano e sono le persone affette da autismo. Il tema sarà trattato nel quarto capitolo.
Nel quinto capitolo saranno affrontate le nuove idee e filosofie sul corpo, anche in campo didattico e in relazione a nuovi metodi di insegnamento. Vedendo i vari progressi dell'idea del contatto negli ultimi anni, si è sviluppata una vera e propria pedagogia del corpo, dove per la prima volta il contatto fisico occupa un ruolo fondamentale nello sviluppo della persona.